Allergia al veleno di imenotteri – Sintomi e terapia

Una vespa appoggiata su un dito

Le manifestazioni cliniche

Le reazioni cliniche a seguito di puntura possono essere di 2 tipi: reazione normale e reazione allergica. Queste ultime, in rapporto al distretto interessato e alla gravità dei sintomi, si distinguono in reazione allergica locale estesa (o “loco-regionale”) e Reazione allergica sistemica (o “anafilassi”) con sintomi generalizzati e interessamento di uno o più apparati.

Reazione normale

La reazione più comune è quella non allergica, “reazione normale”: nel sito di puntura si forma un tipico rigonfiamento arrossato dovuto all’effetto irritativo del veleno, dolente e pruriginoso; le dimensioni sono limitate (inferiori a 10 cm) e tende a risolversi nel giro di qualche ora.

Reazioni allergiche

Le reazioni allergiche sono dovute alla presenza nel soggetto di anticorpi della classe IgE verso componenti del veleno dell’imenottero. Possono essere locali o generalizzate. Le prime interessano la zona prossima alla puntura; le seconde possono coinvolgere vari apparati e l’intero organismo.

Reazione allergica su un braccio per puntura di imenottero
– Reazione allergica locale estesa

Si sospetta un’allergia quando la reazione locale, anziché autolimitarsi, si sviluppa gradualmente nelle 24-48 ore successive, arrivando a dimensioni superiori ai 10 cm. La lesione tende a persistere per alcuni giorni. Si parla di reazione allergica locale estesa (o “loco-regionale”) perché, spesso, viene interessato l’intero segmento corporeo interessato dalla puntura (es. puntura sul dito, rigonfiamento dell’intera mano o addirittura di tutto il braccio). La reazione locale estesa in genere non è pericolosa; possono insorgere preoccupazioni quando sono interessati siti come il collo, la bocca o coinvolge tessuti il cui rigonfiamento può comportare una limitazione delle funzioni vitali.

La frequenza delle reazioni allergiche locali estese nella popolazione generale varia tra il 2 e il 26%.

– Reazione allergica sistemica

Le Reazioni allergiche Sistemiche (o “anafilassi”) coinvolgono invece distretti e apparati anche molto lontani rispetto al sito di puntura. I sintomi compaiono poco dopo la puntura (5-60 minuti) e/o occasionalmente possono manifestarsi a distanza di ore. Rappresentano l’espressione clinica dell’interessamento di cute, apparato digerente, respiratorio e cardiovascolare. Possono essere coinvolti anche più organi insieme, in modo simultaneo o graduale.

I siti potenzialmente coinvolti in una reazione allergica sistemica, con le relative manifestazioni, sono cute e mucose (prurito cutaneo diffuso, orticaria, gonfiore delle mucose esterne – ad.es labbra, palpebre, genitali – ma anche interne come la mucosa della gola con rischio di calo della voce, sensazione di nodo in gola, difficoltà a parlare e deglutire), stomaco ed intestino (nausea, vomito, coliche addominali, diarrea), apparato respiratorio (rinite, congiuntivite, tosse, sibili, difficoltà respiratoria, senso di oppressione sul petto), cuore e vasi sanguigni (sensazione di svenimento, vertigini, vertigini, senso di morte imminente, sudorazione fredda, tachicardia, perdita di conoscenza, perdita feci e urine).

Lo shock anafilattico è il grado più severo di reazione allergica a puntura e presenta manifestazioni cliniche che interessano l’apparato respiratorio e cardiovascolare e può condurre a morte.

Le reazioni sistemiche negli adulti in Europa hanno una prevalenza compresa tra lo 0.3 e il 7,5 % e spesso si manifestano con sintomi gravi, soprattutto nelle persone anziane.

La terapia delle reazioni allergiche sistemiche

I pazienti con allergia al veleno di imenotteri devono adottare specifiche precauzioni comportamentali per ridurre il rischio di puntura (quali viaggiare con finestrini chiusi in auto, non lasciare cibi o bevande aperti o avanzi, evitare movimenti bruschi in presenza di imenotteri, ecc).

Esempio di farmaco per immunoterapia specifica iniettiva

La principale terapia, in grado di modificare in modo sostanziale la risposta immunitaria, è costituita dall’Immunoterapia Allergene Specifica (AIT) che – in oltre il 90-95% dei casi – si è dimostrata efficace nel ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare una reazione sistemica alla ripuntura, nel prevenire la morbilità e la mortalità e nel migliorare la qualità della vita dei pazienti. L’AIT in genere deve essere effettuata per almeno 5 anni.

Kit di emergenza di farmaci per allergie

I pazienti con Reazione sistemica devono comunque avere sempre con sé un kit di farmaci di emergenza per l’auto-somministrazione, tra cui l’adrenalina (unico vero farmaco salvavita). Questi, assieme a precise misure comportamentali, dovranno essere immediatamente utilizzati secondo una procedura che, spiegata e verificata, il paziente deve ben conoscere (anche con costanti simulazioni ed esercitazioni) e immediatamente adottare qualora tendano a comparire, a seguito di puntura, sintomi “premonitori” di anafilassi.